- Si specifica che questo algoritmo si riferisce solo agli step diagnostici previsti per la differenziazione dell’epatite primaria da quella reattiva. Nel caso in cui l’ecografia del fegato mostri alterazioni compatibili con processi patologici quali neoplasie infiltrative o neoplasie nodulari, può essere eseguita una citologia epatica per escludere tali condizioni prima di procedere con delle biopsie epatiche.
- In corso di epatite cronica, ecograficamente il fegato può mostrare un aspetto normale o alterato. Negli stadi lievi o precoci dell’epatite cronica le alterazioni ecografiche potrebbero essere minime/assenti; quindi, un normale aspetto ecografico del fegato non dovrebbe dissuadere il clinico nell’eseguire le biopsie epatiche. L’ecografia può essere anche utile a identificare complicazioni associate all’epatite cronica quali shunt porto-sistemici acquisiti, ascite, trombosi dei vasi splancnici ed ulcere gastrointestinali.
L’evidenza ecografica di segni di ipertensione portale potrebbe riflettere uno stadio piuttosto avanzato dell’epatite cronica. Tuttavia, anche in questi casi, l’esame istologico è sempre consigliato.
Esami utili:
- Emocromocitometrico
- Profilo Biochimico
- Profilo Coagulativo Completo
- Esame delle Urine
- Esame Istologico con valutazione complessa (comprende Esame Istologico di Base con Colorazioni Istochimiche: Tricromica di Masson, Reticolina, PAS e Rodanina).
- Esame quantitativo del Rame (determinazione mediante spettroscopia ad assorbimento atomico. NB: campione bioptico fresco da riporre tal quale in provetta Eppendorf senza aggiungere alcun additivo o soluzione e congelare).